L’idea di spazio domestico e pubblico per il futuro: i progetti dei giovani talenti sulla piattaforma Discovered di Ahec

Coloro che hanno una grande passione per l’arredamento, amano andare alla ricerca di nuovi pezzi di design da inserire nella propria casa, per renderla più bella, funzionale e piacevole. Se anche tu hai una grande passione per l’arredamento, probabilmente ti sei reso conto, durante la pandemia, di quanto sia stato utile in passato prenderti cura della tua casa beneficiando, nei prolungati mesi di reclusione domestica, di maggiore comfort sicurezza e benessere. Proprio l’isolamento a cui siamo stati costretti, ci ha indotti a riconsiderare la casa non solo come ambiente da valorizzare esteticamente ma anche come vero e proprio spazio di vita in cui abitare con la nostra famiglia. Questo tema è stato di fondamentale importanza anche per i designer, progettistiche che, come noi a confronto con la reclusione, hanno trovato il modo di riflettere su come il design può aiutarci a semplificare le nostre abitudini domestiche in rapporto sia al benessere degli spazi privati che di quelli pubblici.  

Su questa lunghezza d’onda, Ahec ha deciso di selezionare alcuni giovani talenti del design supportando e promuovendo le loro idee. Il progetto a cui Ahec ha dato il via prende il nome di Discovered ed è stato realizzato in partnership con Design Museum di Londra. 

Il progetto Discovered 

I giovani talenti sono stati selezionati direttamente dagli elenchi annuali dei laureati di Wallpaper e dal network di Ahec. Hanno lavorato insieme a mentor di altissimo livello per poter sviluppare al meglio le loro idee e hanno avuto a disposizione i partner di produzione di Ahec per il loro sviluppo. Il materiale scelto per questi progetti è stato il legno di latifoglia americana. Le tre specie sostenibili che i designer potevano utilizzare liberamente erano quercia rossa, acero e ciliegio americani. Il progetto, quindi, ha puntato anche sulla sostenibilità ambientale, tema molto importante per i nostri tempi. 

È stato chiesto ai giovani designer di pensare alle esperienze vissute in isolamento e di dare vita a pezzi che potessero rappresentare queste esperienze, pezzi funzionali e allo stesso tempo emotivi. I designer non dovevano necessariamente creare oggetti e arredi per gli spazi residenziali, ma anche per gli spazi pubblici. I designer si sono fatti ispirare dalle esperienze vissute ma anche dalle idee dei loro familiari, spesso infatti coinvolti nel loro processo creativo. Le tematiche affrontate sono state di vario genere, contatto, comunicazione, riflessione, introspezione, forza e molto altro ancora, tutte tematiche comunque scaturite da esperienze semplici e di vita quotidiana. C’è chi ha voluto trasmettere il desiderio di riconnettersi con la natura chi invece ha voluto rappresentare l’isolamento come un fenomeno positivo, un momento in cui è stato possibile concedersi del tempo per riflettere e dedicarsi alla lettura e alla cura di sé. 

Tutti questi progetti possono essere seguiti sul portale discovered.global che ne documenta infatti da vicino lo sviluppo. I pezzi di design che saranno creati avranno poi un loro spazio espositivo all’interno del Design Museum di Londra. 

Alcuni dei progetti dei giovani talenti del design

Tutti i progetti a cui i giovani talenti del design hanno deciso di dare vita sono bellissimi, progetti unici nel loro genere, funzionali, capaci di emozionare, perfetti per rappresentare al meglio l’idea di spazio del futuro. Tra questi, ricordiamo ad esempio Toteemi del designer Josh Krute che ha scelto come materiali l’acero duro americano. Il designer è partito dalla considerazione che le nostre case durante la pandemia sono state invase da materiali di lavoro, dato che molte persone si sono ritrovate a lavorare da remoto. Ecco allora che ha scelto di creare un sistema di archiviazione multifunzionale modulare, con scatole impilabili, sgabelli, vassoi e tavolini. Nicchie e piccole strutture si susseguono in modo pratico, fino a creare una soluzione compatta, funzionale e bella, capace di regalare meravigliose sensazioni tattili e aiutandoci a vivere al meglio i nostri spazi. 

Kodai Iwamoto ha invece dato vita al progetto Pari Pari con il legno di quercia rossa americana. Si tratta di un tavolo realizzato con un pannello in legno lavorato secondo antiche tecniche giapponesi e con una base molto sottile. Un tavolo questo che ricorda un albero, una riconnessione con la natura e, allo stesso tempo, anche con noi stessi. Anche Pascal Hien ha scelto la quercia rossa americana, per dare vita al progetto che prende il nome di Migo 01. Si tratta di uno sgabello multifunzionale, che si adatta in molti diversi modi alle diverse attività che possono essere svolte in casa. È sinonimo di adattamento, quell’adattamento che tutti noi abbiamo vissuto in pandemia. Il bello è che il designer ha sviluppato questo sgabello insieme ai suoi familiari. 

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